
Il 13 marzo si festeggia il World Sleep Day, la Giornata Mondiale del sonno. Obiettivo della giornata è portare all’attenzione dell’opinione pubblica mondiale problematiche alle quali non viene dato il giusto peso.
Quante volte ci è capitato di essere intrattabili e troppo emotivi dopo una notte insonne?
Uno studio condotto qualche anno fa (2015) dall’Università di Tel Aviv ha confermato come la privazione di sonno possa alterare i meccanismi di regolazione emozionale e provocare un incremento dell’arousal fisiologico (ansia), già dopo una sola notte insonne.
Nel corso dello studio, guidato dal Prof. Talma Hendler, 18 adulti hanno svolto dei compiti durante una fMRI e/o EEG , in due diverse condizioni sperimentali: dopo una buona dormita e dopo una notte insonne in laboratorio. In uno dei test i partecipanti dovevano descrivere la direzione in cui si muovevano piccoli puntini gialli su immagini distraenti. Queste immagini avevano una valenza emotiva: positiva (un gatto), negativa (un corpo mutilato), o neutra (un cucchiaio). I risultati dello studio hanno messo in evidenza come anche solo dopo una notte insonne si verificano significative modifiche a carico dell’elaborazione degli stimoli, innescando un miglioramento dell’elaborazione di stimoli precedentemente considerati neutri. Apparentemente sembrerebbe un ottimo compromesso: la privazione di sonno provoca una maggior reattività agli stimoli esterni; in realtà si verifica una compromissione nella capacità di discriminare adeguatamente stimoli rilevanti (negativi) che vanno affrontati e stimoli neutri, irrilevanti. Tali cambiamenti si accompagnano inoltre ad una ridotta connettività frontale, a una riduzione della quantità di sonno trascorso in onde REM e a prestazioni complessivamente peggiori. Gli effetti di una deprivazione di sonno li abbiamo sperimentati un po’ tutti almeno una volta nella vita, in termini di maggiore irritabilità, nervosismo, eccessiva reattività agli stimoli.
Attualmente sempre più studi confermano il ruolo vitale del sonno nel mantenimento di un buon equilibrio emotivo e stanno indagando in che modo strategie di intervento sul sonno (per lo più sul sonno REM) possano contribuire a ridurre la disregolazione emozionale legata, ad esempio, all’ansia, alla depressione e ai disturbi da stress traumatici.
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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
* Eti Ben Simon, Noga Oren, Haggai Sharon, Adi Kirschner, Noam Goldway, Hadas Okon-Singer, Rivi Tauman, Menton M. Deweese, Andreas Keil, and Talma Hendler (2015). Losing Neutrality: The Neural Basis of Impaired Emotional Control without Sleep. The Journal of Neuroscience, 35(38): 13194-13205; doi: 10.1523/JNEUROSCI.1314-15.2015
* https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC6605430/