La natura multicomponenziale dell’attenzione

I processi attenzionali sono articolati in diverse componenti organizzate gerarchicamente; alcune componenti sono infatti necessarie al corretto funzionamento di altre. L’attenzione modula tutti i processi cognitivi, da quelli percettivi a quelli mnestici e decisionali (Vallar & Papagno, 2007). Ciò ha una duplice implicazione; da una parte è assai difficile isolare la componente attenzionale dalle altre funzioni che la chiamano in causa, dall’altro, un deficit attenzionale avrà inevitabilmente delle ricadute sui diversi processi cognitivi.       

I processi attenzionali sono differenziabili attraverso la combinazione di due dimensioni continue; l’intensità (dimensione temporale) e la selettività (dimensione spaziale) (Van Zomeren e Brouwer, 1994).
Qualsiasi processo cognitivo comincia da un’intensità minima di attivazione generale che può essere aumentata o diminuita a seconda delle aspettative per periodi brevi o lunghi. Questa dimensione permette di definire due componenti dell’attenzione: l’allerta e l’attenzione sostenuta. L’allerta o arousal è il livello di attivazione generale di un individuo; si suddivide in allerta fasica, intesa come incremento della capacità di risposta in seguito alla comparsa di uno stimolo e allerta tonica, cioè capacità di mantenere un adeguato livello di prestazione per un certo periodo di tempo. L’attenzione sostenuta o vigilanza può essere definita come la capacità, volontaria, di mantenere un adeguato livello di responsività  in compiti monotoni per periodi relativamente lunghi.
Le informazioni provenienti dall’ambiente esterno non possono essere elaborate tutte contemporaneamente, le risorse attentive non sono illimitate. La dimensione della selettività permette di definire le altre due componenti dell’attenzione: l’attenzione selettiva e l’attenzione divisa. L’attenzione selettiva è la capacità di selezionare gli stimoli in entrata. Tale sottocomponente attentiva permette di  elaborare in maniera più accurata le informazioni rilevanti per l’attività che intendiamo svolgere e per il raggiungimento degli scopi prefissati ignorando tutto ciò che è irrilevante. L’attenzione divisa si riferisce alla capacità di prestare attenzione a più stimoli/compiti contemporaneamente. Infine, lo shifting attentivo (attenzione alternata) consiste nell’alternanza tra due focus a cui non è possibile prestare attenzione contemporaneamente.           

L’attenzione riveste un ruolo fondamentale nell’apprendimento scolastico, in quanto chi non presta attenzione non riesce ad acquisire le abilità e le conoscenze necessarie. Se vuoi approfondire questo aspetto, potrebbe interessarti questo articolo: https://mariairnopsicologa.com/2020/04/27/attenzione-e-apprendimenti-scolastici/



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Pubblicato da Dott.ssa Maria Irno, Psicologa

Valutazione, Diagnosi e Trattamento dell'età evolutiva e dell'adolescenza; Supporto alla Genitorialità; Potenziamento Cognitivo Doposcuola Specializzato.

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