Disturbo Specifico dell’Apprendimento con compromissione del Calcolo (Discalculia)


I disturbi dell’elaborazione numerica e del calcolo sembrano essere la forma principale di disagio cognitivo mostrato dai bambini a scuola. Moltissimi alunni, infatti, sono segnalati per difficoltà in aritmetica anche molto eterogenee tra loro.  
Questa variabilità nella manifestazione dei disturbi del calcolo è bene evidenziata dai diversi sistemi di classificazione (DSM-5 e ICD-10), secondo cui i sintomi di tali deficit possono essere:

  • Incapacità di comprendere i concetti di base di particolari operazioni;
  • Mancanza di comprensione dei termini o dei segni matematici;  
  • Mancato riconoscimento dei simboli numerici;
  • Difficoltà ad attuare le manipolazioni aritmetiche standard;
  • Difficoltà nel comprendere quali numeri sono pertinenti al problema aritmetico che si sta considerando (difficoltà di problem solving);
  • Difficoltà ad allineare correttamente i numeri o ad inserire decimali o simboli durante i calcoli, accanto a scorretta organizzazione spaziale dei calcoli;
  • Incapacità di apprendere in modo soddisfacente le tabelline.

Dunque, secondo le classificazioni internazionali le difficoltà in aritmetica includono aspetti molto diversi dell’elaborazione numerica del calcolo.     

Gran parte degli errori commessi dai bambini con difficoltà in aritmetica coinvolgono il calcolo piuttosto che la rappresentazione mentale dei numeri. Un tipo di errore che si incontra molto di frequente riguarda il recupero dei fatti aritmetici dalla memoria a lungo termine; ciò si verifica quando il bambino sostituisce operazioni diverse, confondendo, ad esempio, i fatti aritmetici di addizione con quelli di moltiplicazione (6+6=36; 8+8=64). Un’altra categoria di errori può dipendere da un difetto di recupero e mantenimento di regole procedurali, come accade al bambino che confonde la procedura Nx0=0 con N+0=N, ottenendo Nx0=N. infine, il bambino può mostrare difficoltà ad organizzare spazialmente l’operazione, come nel caso dell’incolonnamneto, del prestito del riporto.           

La Consensus Conference elaborata nel 2010 a partire dalle ricerche condotte in ambito neuropsicologico, riconosce due diverse forme, e di conseguenza due differenti profili, di discalculia evolutiva.

La prima forma è quella più conosciuta, poiché si manifesta in comorbidità con gli altri disturbi dell’apprendimento. È la discalculia che interessa le componenti esecutive, gli automatismi, e che si manifesta come una difficoltà ad accedere ai fatti aritmetici e a richiamare le procedure di calcolo, e con delle incertezze nella lettura e scrittura di numeri.

La seconda tipologia è invece meno conosciuta e viene definita discalculia profonda o pura. È quella forma di discalculia che interessa in modo profondo il “senso del numero” (Dehaene, 1997) e impedisce ai bambini ancora piccoli di costruire le basi per l’apprendimento delle successive abilità numeriche, attraverso il subitizing (attribuzione immediata delle quantità rappresentate, senza la necessita di contarne gli elementi) e il confronto di quantità.

La diagnosi di Disturbo Specifico dell’Apprendimento con compromissione del Calcolo (discalculia)  potrà essere espressa nel caso in cui i parametri di velocità e correttezza per le componenti di cognizione numerica, procedure esecutive e abilità di calcolo risultino inferiori alle 2 ds dalla media. Secondo le direttive della Consensus Conference dell’Istituto Superiore di Sanità (CC – ISS 2011) non sarebbe possibile effettuare una diagnosi specifica prima del termine del 3° anno della scuola primaria; entro questa età, infatti, l’elevata variabilità interindividuale nei tempi di acquisizione non consente un’applicazione dei valori normativi di riferimento che abbia le stesse caratteristiche di attendibilità riscontrate ad età superiori. Tuttavia, per quanto prima del termine della classe 3° non sia possibile formulare una diagnosi di DSA, risulta auspicabile che siano attuati percorsi di potenziamento di tali abilità poiché la precocità dell’intervento (didattico e riabilitativo) risulta essere un elemento prognostico estremamente significativo.

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Pubblicato da Dott.ssa Maria Irno, Psicologa

Valutazione, Diagnosi e Trattamento dell'età evolutiva e dell'adolescenza; Supporto alla Genitorialità; Potenziamento Cognitivo Doposcuola Specializzato.

2 pensieri riguardo “Disturbo Specifico dell’Apprendimento con compromissione del Calcolo (Discalculia)

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